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Archive for the ‘idee’ Category

Second life ti sta stretta …

Wednesday, March 28th, 2007

Personalmente ne faccio un vanto, non ho mai visto second life, certo il 56k in questo aiuta.

Nonostante ignori tutto o quasi sull’ultima moda pro disadattati che impazza nel web, è impossibile non sentirne parlare, di continuo, da tutti e per i motivi più idioti. Telegiornali, radiogiornali, giornali e amici-giornali:

Oooh hai sentito che la Toscana è andata su second life??“.

No, perchè, avrei dovuto?!?

Come se non bastasse leggo che i Second Lifers (cioè quei disadattati di cui sopra) sono pure contrari alla pubblicità, chissà perché poi? Se second life è una seconda vita, allora porte aperte alle pubblicità, agli scippatori, alle malattie mortali e incurabili (beh i virus già ci sono per i computer), alla pasta scotta, alle tasse, all’alito pesante e a tutto ciò che dovrebbe caratterizzare una seconda vita.

E se poi la tua second life non ti piace, nessun problema puoi sempre entrare in un second-internet-caffè, collegarti ad un second-web con un second-pc ed entrare anche tu nella fantastica community di Third Life. In Third Life non sarai quel perdente che eri in Second Life, ti puoi scegliere un avatar, magari decente stavolta, avere tanti third-amici “veri” e, soprattutto, la cosa che di più desideri: in third life niente pubblicità*.

Third Life

Magari io apro un agriturismo sui colli della Third Toscana …

* per ora …

Penso troppo 2.0

Monday, March 26th, 2007

Incipit

Un dì me ne andavo in gaiezza per la via che mena all’ateneo, quandunque quel che vidi mi lasciò basito …

Ritorno in me e continuo il racconto seriamente

l’idea è partita da una pensilina dell’autobus interamente scarabocchiata da annoiati studenti in cerca della più classica imbratto-comunicazione. Non solo le pareti tutte ricoperte di numeri di telefono, promesse d’amore o di vendetta, stessa sorte anche per manifesti più o meno illegali appesi senza riguardo. Sgrang sgrang, le rotelle del mio cervello, in perfetta autonomia, hanno prodotto questo pensiero: “toh, che bel esempio di web 2.0, peccato che non sia nel web 2.0″.

Detto fatto, quattro colpi di gimp e l’idea prende forma. Che forma? Ma ovviamente quella di un cartellone pubblicitario scrivibile, anzi “bloggabile” con tanto di spazio per i commenti, il tutto da appendersi
un po’ qua e un po’ là
su e giù per la città:

Cartellone pubblicitario

chiaramente sponsorizzato da un’azienda cool, giovane, alla moda e moderna (peccato solo che in Italia un’azienda del genere non esista …).

Il risultato potrebbe essere qualcosa di questo tipo (si, a disegnare faccio pena, però spero renda almeno l’idea):

Passa il tempo

il tutto potrebbe benissimo non avere nessun risultato e, ovviamente, solo in pochissimi fortunati casi si otterrà qualcosa di simpatico o interessante. Ad ogni modo, sarebbe carino poter vedere quanti enormi falli i giovani sono in grado di disegnare prima di stufarsi, guardando un po’ in giro pare sia l’argomento principe delle pensiline.

In un secondo momento nulla vieta di pensare ad un progetto per riportare i cartelloni nel web, qualcosa del tipo fotografa il cartellone che preferisci, invia la foto e vinci l’inutile gadget di turno.

Ovviamente non sono un designer, un marketer o uno psicologo e quindi mi pare un gran cagata e basta.

Nonostante questo, non nascondo che mi farebbe piacere avere un’opinione autorevole dai guru di (in ordine casuale) minimarketing o marketingroutes.

Questo post rientra nella categoria idee, … come? non lo sapevi?? E adesso mi dirai che ti sei perso anche la sigaretta svedese, non ci credo!

Money for nothing … more or less

Friday, March 16th, 2007

buine palanchePer caso ho sbattuto contro questo articolo Il pensiero si spande e tra un “rendo grazie al Sig. Linus Torvalds che ha donato all’umanità intera una valida alternativa ai SW a pagamento” e un “dovremmo ringraziare ogni giorno, come per la preghierina della sera, gli sviluppatori open che ci permettono di utilizzare cose nuove sicure e funzionali“, l’articolo spiega anche come si fanno i soldi, quelli belli, quelli con il $ al posto della S, sempre con l’open source. Ecco i punti fondamentali:

Ma come si guadagnano dei soldi con l’open source? All’inizio della settimana scorsa non ne avevo idea, un paio di ore di ricerca e trovo alcune buone soluzioni:
1- Si sviluppa un SW di qualsiasi tipo, lo si distribuisce gratuitamente e si offre assistenza di due tipi, quella on line con manualistica, forum e cose simili gratuita e quella fatta on site, cioè ci si reca dall’utilizzatore a pagamento
2- Si fonda un’associazione di programmatori che ci mettono di tasca loro per sviluppare un progetto e poi al momento della distribuzione (solo on demand) il pacchetto SW è gratuito però va accompagnato ad un contratto annuale o meno di assistenza.
3- Le idee sono ancora pagate, quindi si mette in piedi un progetto e si aspetta che una fondazione od una grossa software house faccia una donazione per poter mettere mano sui sorgenti o strappandoti la promessa che il tuo SW funzioni alla perfezione sui loro pacchetti o sui loro Hard Ware.

Commenti? Beh fortunato se in solo un paio di ore di ricerca il nostro eroe ha “scoperto” come fare valange di soldoni con progetti open source. E dire che certe ditte sostengono che l’open source non sia un modello di sviluppo sostenibile.

A parte che se fosse così semplice (e si badi che non lo è) non esisterebbe la povertà al mondo e il papa si ritroverebbe presto disoccupato, ho comunque deciso che è ora di fare qualcosa per quei programmatori opensource che mi migliorano (o peggiorano) la vita con i loro software. Qualcosa di concreto, di tangibile. Ma cosa?? Microdonazioni con PayPal? Figuriamoci mi costa 1 euro a botta solo di postepay. Pagamenti in codice sorgente? Vabbè, tralasciando il fatto che non so programmare, non si possono mica seguire 60 progetti alla volta e magari volersi anche laureare.

Ecco l’idea, per niente geniale devo dire, la pubblicità!! Tutti i progetti sw hanno una home page e il 90% di queste hanno dei banner. D’ora innanzi, e si noti l’aulicità dell’espressione, farò una quantità di click sui banner pari al mio livello di soddisfazione per il sw prodotto.

Un esempio concreto:

oggi mi sono installato questo plugin per wordpress http://www.aufzynden.de/post-readers-wp-plugin/ e come vedete dai commenti non riuscivo a farci una sega. In meno di un giorno il teutonico programmatore di turno mi ha risposto meritandosi 1 click sul banner per il plugin e 1 click per la risposta. Dato che non capisco un cazzo ho dovuto fare un’altra domanda e quindi 1 altro click in arrivo per l’ennesima risposta rapida.

Inutile dire che invito tutti a fare più o meno lo stesso (con moderazione mi raccomando, mica li volete ricchi sti programmatori che poi non lavorano più).

A questo punto mi chiedo solo quanti click dovrò fare sul sito di gnome e della slackware (se avessero banner), per non parlare poi dei siti degli amici (il Blogroll è a sinistra) chenesannosemprepiùdimeintutto e mi aiutano ogni volta che non combino …

P.S. ma aulicità esiste in italiano? Mah …

tabajâ furlan

Friday, February 9th, 2007

Grosso problema del friuli è la perdita della lingua nazionale (la marilenghe), cioè il friulano. Ed ecco che mi viene un’idea per una ipotetica campagna pubblicitaria di sensibilizzazione sull’uso del friulano.

Prototipo di cartellone:

Dopre la to lenghe

jo i tachi subit …

Sigaretta svedese

Saturday, February 3rd, 2007

Ecco la prima di una lunga serie di invenzioni.

Problema: Fumi? Non hai da accendere? Niente accendino?

No Problema: Ecco la sigaretta svedese, accensione facile ed immediata.

Contestazione: Ma lo zolfo non farà male?

Contro-contestazione: Bhè, perchè le sigarette fanno bene?!?

Foto d’esempio:

Sigaretta Svedese

Come vedete il concetto è tanto semplice quanto incredibilmente ingegnoso, e adesso via alla commercializzazione … (per ulteriori informazioni ed acquisti lasciate un milione di dollari davanti casa mia)

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