This website is now static html, I have no time to write anything and Wordpress has more security holes than a Swiss cheese, and so the migthy wget -m replaced the ugly php. For sure there will be problems with this new version, but that is life.
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Some advices, read carefully:
Se vuoi essere alla moda ed avere un blog tutto tuo mi permetto di consigliarti dreamhost, se usi il codice DAT hai pure lo sconto (dettagli).

Archive for the ‘google’ Category

Come fare soldi (tanti) – Lezione 1 – I fattori moltiplicativi

Tuesday, August 21st, 2007

se Tim Carter guadagna $30.000 al mese spiegando come si installa un cesso e Markus Frind ne guadagna $300.000 aiutandoti a trovare una patata, io metto su un sito di ragazze facili con l’hobby della carpenteria e ne guadagno $9.000.000.000

(statistiche dei guadagni via italiensk.info)

PageRank: vendo – compro – perdo

Monday, August 20th, 2007

Il PageRank è un fattore che i webmaster solitamente prendono in seria considerazione come se si trattasse di un verdetto fondamentale espresso da Google in merito al proprio sito web. In realtà le cose sono diverse e l’importanza del PageRank soprattutto in funzione del posizionamento sta scemando in modo progressivo ormai da oltre un anno a questa parte.
(Stefano Mc Vey su wmtools.com)

Negli ultimi giorni ha fatto notizia la vendita di alcuni link da parte di un noto blogger che usa il 4 al posto della A. Nell’annuncio pubblicitario viene esposto il pagerank di google come attributo a valore aggiunto per convincere possibili acquirenti (vedasi immagine):
Offerta page rank

questo non è ovviamente un caso isolato, c’è chi ti assume se dimostri di aver portato un qualsiasi sito al livello 4 di PR (vedasi ulteriore immagine):

Lavorare con il PR

(fonte eures)

tralasciando il fatto che anche il semplice calcolo del valore attuale di PR di un sito è tutt’altro che banale (a tal proposito si veda Aggiornamento del PageRank e quello che dovremmo imparare dal PageRank) mi stavo chiedendo quanto sia opportuno e legittimo un comportamento del genere.

Sull’opportunità si potrebbe discutere a lungo senza mai venire a capo della faccenda; certamente per chi vende (e ha un PR alto) è un’ottimo modo per farsi pagare di più (rispetto a chi ha un PR basso), chi compra invece potrebbe trovarsi deluso (o anche no).

Sulla legittimità invece ho dei dubbi, bisognerebbe leggersi le clausole dei vari contratti e termini di utilizzo di Google, e anche se non esplicitamente vietato, la vendita di PR (a mio parere) assomiglia molto alla vendita delle indulgenze (si vende qualcosa che, in fin dei conti e nel migliore dei casi, non si possiede). E’ un po’ come se al mare ti vendessero il sole che prendi stando in spiaggia e non già l’uso ombrellone e sdraio, e se piove? Se piove sono guai.

Questa pratica di utilizzare il PR quasi come unico valore di riferimento per calcolare l’importanza o la qualità di un sito internet è sicuramente pericolosissima perché dà a Google un potere di vita e di morte su ogni sito web (o per essere più precisi: aumenta il già vasto potere della grande G). Neanche a dirlo ci sono pure vittime illustri (in verità non necessariamente collegate al PR in sè). Non è più vecchia di qualche giorno, infatti, la notizia del pollice verso di Google nei confronti di masternewmedia. Una defenestrazione che causa circa 10.000 visite in meno al giorno per il sito di Robin Good.

Ora non dico di boicottare Google (sempre onore a chi ha messo ordine al web), dico solo che dovremmo fregarcene un pò di più del PR e, invece che inseguire alla follia gli scambi link, magari curare meglio gli altri aspetti di un sito internet (quali? beh codice sorgente, usabilità, accessibilità, qualità dei contenuti, numero di donne nude per pagina, …).

Approfondimenti:
- come è andata a finire per Robin Good?
- il Masetti sul problema più ampio della net neutrality
- anche la BMW ha avuto i suoi grattacapi
- controlla se il tuo sito è bannato da Google
- se ancora non lo è, evitalo

UPDATE: vale la pena anche di leggersi il post di MCC sull’argomento e sopratutto il commento numero 9 di Pierluigi Ruotolo (ma dove cazzo è il permalink dei commenti?)

Risultati delle ricerche “sporcati” dai blog, non va mica bene sai (lo dice anche Mantellini)

Tuesday, August 7th, 2007

Prendo spunto dal post di Mantellini in merito alla ormai evidente difficoltà nel reperire, usando google, un certo tipo di informazioni, chiamiamole “statiche”, per alcune riflessioni.

Credo che tutti, a questo punto del web 2.0, si siano accorti di come Google non funzioni più come una volta. A voler essere pignoli, a cambiare è stato il web in sè e le dinamiche di diffusione delle informazioni sul web (blog, forum, siti di news).

Ai miei tempi, come avessi cent’anni, i siti erano molti meno e le informazioni risiedevano in paginette (spesso html statico) che cambiavano rarissimamente. Era quindi facile cercare un dato argomento, atterrare in una di queste pagine eterne, e trovare tutte o quasi le informazioni necessarie. Se cercavi “Cosimo Mele” con un motore di ricerca molto probabilmente al primo posto ti veniva presentata la biografia ufficiale del politico (magari con ultimo aggiornamento di 2 anni prima).

Oggi si da grande spazio ai blog (o forse lo spazio se lo sono preso loro di forza) e ai siti di notizie con il risultato che, cercando sempre “Cosimo Mele“, non trovi altro che pagine e pagine di quotidiani on-line, tutte sull’ultimo evento-gossip. Si può certo affermare che il web 2.0 con i suoi blog e la sua caterva di news sta letteralmente oscurando il buon vecchio web 1.0 che, come si dice sempre per gli anziani, può ancora essere utile, se messo alla prova.

E Google che fa, dorme?

Proprio no ed infatti se date un occhiata al progetto, sempre di Google, http://www.searchmash.com e provate a cercare per l’ultima volta sto benedetto “Cosimo Mele“, sulla destra troverete un bel menu per ricerche specifiche:

SearchMash

si può scegliere tra immagini, video, blog e wikipedia, purtroppo manca ancora la voce “news”. Tutti i siti di agenzie di stampa (ansa, adnkronos, …) e quotidiani (il corriere, la stampa, repubblica, …) dovrebbero, a mio giudizio, risiedere in questa categoria ed essere eliminati dalle “web pages”. Comunque la possibilità di dare del feedback è a portata di click ;)

Se devo spendere i miei due centesimi per un’idea avrei studiato l’interfaccia più o meno così:

google dopato

giusto per lasciarmi la possibilità di scegliere tra che categorie effettuare la ricerca e poter ottenere dei risultati “misti”.

Poi forse sono un nostalgico, ma a me piaceva di più usare google sul web 1.0 …

UPDATE 9 agosto: anche luca chittaro (o chi per lui) in questi giorni si è interessato all’interfaccia di google (lettura semplice e interessante).

Money for nothing … more or less

Friday, March 16th, 2007

buine palanchePer caso ho sbattuto contro questo articolo Il pensiero si spande e tra un “rendo grazie al Sig. Linus Torvalds che ha donato all’umanità intera una valida alternativa ai SW a pagamento” e un “dovremmo ringraziare ogni giorno, come per la preghierina della sera, gli sviluppatori open che ci permettono di utilizzare cose nuove sicure e funzionali“, l’articolo spiega anche come si fanno i soldi, quelli belli, quelli con il $ al posto della S, sempre con l’open source. Ecco i punti fondamentali:

Ma come si guadagnano dei soldi con l’open source? All’inizio della settimana scorsa non ne avevo idea, un paio di ore di ricerca e trovo alcune buone soluzioni:
1- Si sviluppa un SW di qualsiasi tipo, lo si distribuisce gratuitamente e si offre assistenza di due tipi, quella on line con manualistica, forum e cose simili gratuita e quella fatta on site, cioè ci si reca dall’utilizzatore a pagamento
2- Si fonda un’associazione di programmatori che ci mettono di tasca loro per sviluppare un progetto e poi al momento della distribuzione (solo on demand) il pacchetto SW è gratuito però va accompagnato ad un contratto annuale o meno di assistenza.
3- Le idee sono ancora pagate, quindi si mette in piedi un progetto e si aspetta che una fondazione od una grossa software house faccia una donazione per poter mettere mano sui sorgenti o strappandoti la promessa che il tuo SW funzioni alla perfezione sui loro pacchetti o sui loro Hard Ware.

Commenti? Beh fortunato se in solo un paio di ore di ricerca il nostro eroe ha “scoperto” come fare valange di soldoni con progetti open source. E dire che certe ditte sostengono che l’open source non sia un modello di sviluppo sostenibile.

A parte che se fosse così semplice (e si badi che non lo è) non esisterebbe la povertà al mondo e il papa si ritroverebbe presto disoccupato, ho comunque deciso che è ora di fare qualcosa per quei programmatori opensource che mi migliorano (o peggiorano) la vita con i loro software. Qualcosa di concreto, di tangibile. Ma cosa?? Microdonazioni con PayPal? Figuriamoci mi costa 1 euro a botta solo di postepay. Pagamenti in codice sorgente? Vabbè, tralasciando il fatto che non so programmare, non si possono mica seguire 60 progetti alla volta e magari volersi anche laureare.

Ecco l’idea, per niente geniale devo dire, la pubblicità!! Tutti i progetti sw hanno una home page e il 90% di queste hanno dei banner. D’ora innanzi, e si noti l’aulicità dell’espressione, farò una quantità di click sui banner pari al mio livello di soddisfazione per il sw prodotto.

Un esempio concreto:

oggi mi sono installato questo plugin per wordpress http://www.aufzynden.de/post-readers-wp-plugin/ e come vedete dai commenti non riuscivo a farci una sega. In meno di un giorno il teutonico programmatore di turno mi ha risposto meritandosi 1 click sul banner per il plugin e 1 click per la risposta. Dato che non capisco un cazzo ho dovuto fare un’altra domanda e quindi 1 altro click in arrivo per l’ennesima risposta rapida.

Inutile dire che invito tutti a fare più o meno lo stesso (con moderazione mi raccomando, mica li volete ricchi sti programmatori che poi non lavorano più).

A questo punto mi chiedo solo quanti click dovrò fare sul sito di gnome e della slackware (se avessero banner), per non parlare poi dei siti degli amici (il Blogroll è a sinistra) chenesannosemprepiùdimeintutto e mi aiutano ogni volta che non combino …

P.S. ma aulicità esiste in italiano? Mah …

Breaking100, now a member

Tuesday, February 6th, 2007

Yeah,

officially a member of the Breaking100 club!! (not for this blog of course, no banners here! but for some other sites)

As you can see, the logo is on the left …

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