Alea Iacta Est
il November 12th, 2007 da datPer degli stadi più sicuri, basta polizia!
La fredda oggettività dei fatti racconta di un libero cittadino assassinato da un delinquente in divisa. Poi, per uno strano shift tra colpevole e vittima, ad essere messi alla gogna sono, e questa non è certo una novità nel nostro paese, gli ultras, tutti gli ultras, sia i buoni che i cattivi.
Il casus belli è di una gravità anacronistica e va analizzato nel dettaglio:
- il numero di pericolosi teppisti coinvolti non può essere di troppo superiore ai 10 (le macchine interessate infatti erano 2), c’è da dire che nel pub vicino casa mia è capitato spesso di assistere a risse ben più corpose, però sai, quelli non erano tifosi, tutto bene quindi per le risse tra normali cittadini (e si sa che gli ultras non sono “normali” cittadini);
- il poliziotto si trovava nell’autogrill opposto a quello degli ultras (c’è chi dice a 200 metri chi a 60), vorrei ricordare che nell’autostrada che separa gli autogrill passano auto, autobus, camion con all’interno donne, uomini e bambini, vista poi la distanza che separa i due autogrill questo colpo accidentale è stato di una precisione a dir poco chirurgica;
- chi ci ha lasciato la vita si trovava tranquillamente seduto in macchina e trovo un certo imbarazzo ad immaginarmi a quali terribili atti di violenza si stesse abbandonando sul sedile posteriore (forse stava rovesciando il posacenere sul tappetino??).
Ora, la mia opinione differisce dal sentire comune, dal moralismo che pervade tutti in questi casi, per il semplice motivo che io stesso sono un tifoso (un ultras se vuoi), vado in trasferta, ho l’abbonamento alla squadra della mia regione ma prima di tutto sono una persona civile, educata e aborro la violenza. Mi spiace doverti svegliare dal tuo sonno incantato, caro lettore, ma mi vedo costretto a puntualizzare come, molto spesso, siano gli ultras le vere vittime della situazione, persone per lo più pacifiche che vanno a tifare per la propria squadra devono subire vessazioni di ogni genere; perquisizioni a tappeto, schedature preventive, divieto di espressione scritta o verbale, limitazione delle libertà fondamentali, …
Ora la misura è colma!
La totale incapacità delle forze dell’ordine di individuare i veri delinquenti ha portato ad una caccia alle streghe generalizzata, basta indossare una sciarpa con i colori della propria città per smettere immediatamente di essere liberi cittadini e, come se esistesse in ognuno di noi un Mr. Hyde in agguato, trasformarsi automaticamente in pericolosi teppisti. Questo indipendentemente da chi tu sia.
La psicosi da ultras così generata, questo vedere un untore di violenza in ogni tifoso assommato poi alle ferree leggi da inquisizione medioevale (basti ricordare la flagranza di reato a 48 ore, neanche i delitti di mafia hanno leggi così severe) ha fatto nascere, nella giornata di ieri, un movimento di patrioti che, come un sol uomo, hanno chiesto a gran voce, da Nord a Sud, un cambiamento deciso, la restituzione dei diritti minimi al cittadino-ultras. In ogni parte del nostro Bel Paese si sono levati inni in memoria al valoroso martire romano, da più parti il dissenso è stato espresso con maschia decisione, con la fermezza che soltanto chi sa di essere nel giusto può avere. Questi valorosi compatrioti necessitano di tutto il nostro appoggio, la loro battaglia contro un potere brutale ed ormai illegittimo dovrà essere pacifica ma decisa, o si fa l’italia Libera o si muore (in senso figurato, intendiamoci).
Molti scriveranno, discuteranno, daranno la loro opinione ma pochi capiranno realmente quello che sta succedendo, pochi infatti, seduti a guardare sky dal divano, sono consci del fatto che le domeniche la Repubblica si trasformi in uno stato di polizia per molte persone oneste che si svegliano quando voi ancora dormite, alle 3 o alle 4 di mattina, con l’unico obiettivo di salire in macchina ed attraversare l’italia per sostenere una squadra.
Pochi sanno che il problema degli ultras è un non problema o almeno non legato al calcio, chiudi gli stadi?, benissimo le risse si faranno nei teatri, nei giardini, alle sagre o al pub sotto casa mia. Siete troppo spesso dimentichi del fatto che l’essere umano è per sua natura violento, e taluni questa violenza non sono in grado di reprimerla. Gli antichi romani gioivano nel vedere le belve sbranare gli schiavi, nel medioevo si bruciavano le persone nelle pubbliche piazze, non crediate che oggi l’uomo sia meno animale. E si noti che con questo non voglio assolutamente giustificare la violenza, ma preferisco che un violento si sfoghi la domenica pomeriggio con una persona della sua stessa stazza, piuttosto che la domenica sera, a casa, sulla moglie o i figli. Meglio della chiusura degli stadi sarebbe l’apertura di rissodromi, luoghi circoscritti in cui far confluire le tifoserie violente ed aspettare che si stufino di prenderle e darle …
Tra le tante opinioni lette mi sento di appoggiare quelle espresse da Davide Bocci che dimostra una lucidità che altri non hanno (… i bravi ed onesti cittadini, quelli che non fanno male a nessuno, sono queste le persone che ci rimetteranno.).
Io, tra 2 settimane, spero proprio di poter andare allo stadio.
Dat, scusami ma non poso appogiarti: io spero che gli stadi non vengano più aperti fino a che una aurea di civiltà venga riconsegnata a questa nazione. So che questo non si può fare, il calcio è sempre una delle più grandi aziende italiane, ma sarebbe necessario. Il calcio ormai è corrotto, e non parlo di scandali finanziari.
@Davide
tranquillo, non cerco appoggio da nessuno e rispetto le opinioni altrui. Resto però dell’idea che ci siano tanti stadi tranquilli in cui le barriere, i tornelli e le perquisizioni andrebbero eliminate … semplicemente perché inutili, tanto i disordini non capitano lo stesso.
Questa cosa della chiusura degli stadi mi sembra un travisare il problema, per assurdo potrei dirti che, siccome a Napoli c’è molta delinquenza bisognerebbe costruire un grande muro intorno la città ed isolarla dal resto della penisola, questo risolverebbe il problema? No, come succede in inghilterra, gli scontri avverrebbero lontano dagli stadi, nel cuore della città.
ciao
dat
No, ok, capisco quello che vuoi dire. Però tu fai l’esempio dell’Inghilterra dove le forze dell’ordine hanno una preparazione differente. Non sono mai violente per il gusto di esserlo ma ti spaccano il culetto quando serve. In più i tifosi hanno pene assai differenti ed il garantismo insensato a lasciato il posto ad una coscienza sul problema assai più ferma e decisa.
Cazzarola… “ha lasciato”
giusto, e nonostante questo gli scontri tra tifoserie sono all’ordine del giorno …
Quella dei Rissodromi sarebbe l’idea più utile da qualche decennio a questa parte.
Perché Fight Club docet, e finché si sgranano i dentri tra di loro non vanno a sfogare le pulsioni da qualche altra parte.
Per me personalmente ci vorrebbe uno di quegli alberghi giapponesi dove tu paghi, entri e spacchi tutto.
@St4rz
gli italiani pensano di stare nel paese dei campanelli e dei fiorellini dove ci si deve voler bene per forza ed essere educati a pacifici, questi italiani vivono proprio fuori dal mondo.
io non ci vedrei niente di male in dei rissodromi, in fondo un ring per la boxe cos’è? una partita di rugby cos’è se non un buon modo per sfogare l’aggressività?
pero’ credo che per capirlo si debba fare un grosso passo avanti culturale …
e sia chiaro che me ne starei ben alla larga da questi posti, esattamente come non condivido la boxe, il rugby o le corride (e tutto cio’ che e’ violenza allo stato puro), ma non per questo voglio vietare che altri le pratichino, se sono contenti di prenderle, beati loro
ciao
dat
Posso poggiarti tutto, ma scambiare il rugby per violenza allo stato puro, non te la passo! Il calcio, ed i suoi tifosi, possono solo imparare dal rugby.
Sinceramente lo sfogo delle proprie aggressività in un luogo protetto ed ev. controllato farebbe del bene a moltissime persone, perché non so se hai notato il coefficiente di frustrazione nella popolazione.
Quindi benvengano i Rissodromi, utilizzabili eventualmente anche sotto elezioni, così ci risparmiamo la fila e divertiamo a veder i politici argomentare a pugni e cazzotti.
@Davide
bah, forse conosciamo Rugbysti (o Rugbisty) differenti, quelli che conosco io vanno in campo per menare, e non hanno la mano leggera … (salvo poi dire che il rugby non è violento, noooo, figurati, avere 10 bisonti che ti camminano sulla schiena non è mica violenza)
@St4rZ
secondo me è insito nell’uomo, non ci sarebbe da stupirsi
ciao a tutti
dat