Davide Bocci fa notare come il desiderio massimo (di una parte) degli italiani non sia andare al Grande Fratello ma scappare dall’Italia.
Poi leggo capemaster e concordo con lui.
Poi mi ritorna in mente quella puntata di Iacona, W la ricerca.
Poi mi ricordo che a capodanno, in piazza, al ristorante, in birreria, una sola famiglia di napoletani riusciva a produrre più inutile e inopportuno rumore di tutti gli austriaci presenti, e io mi vergognavo, speravo che gli indigeni non si accorgessero del mio difetto, cioè essere italiano. Poi, pensandoci, mi era già successo che, in vacanza a Chieti, dopo giorni di dialoghi con persone non in grado di esprimersi in italiano corrente, durante un mercatino, udendo frasi di una coppia di tedeschi queste mi abbiano fatto sentire a casa. Volevo rincorrerli e scambiare due parole, anche se non conosco il tedesco.
Poi c’è che ho appena letto Neoproletariato di Labranca.
Poi penso al mio amico Marino che senza dire niente a nessuno è partito per tenerife e non ha intenzione di tornare.
Poi sento che in cucina qualcuno ha acceso la tv su un telegiornale, Emilio Fede e il TG4 (sigh). Ma vaffanculo.
Quando si parte?
Unica precauzione da prendere, a mio avviso, è scegliere un posto che gli italiani con “desiderio massimo andare al Grande Fratello” non possano raggiungere (generalmente vicino alle biblioteche, indipendentemente dalla città ).