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Tour de Farse 2007

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Il kazako Alexander Vinokourov è risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato dopo la crono di Albi, da lui dominata, al Tour de France. La notizia-choc arriva dal sito internet del quotidiano francese ‘L’Equipe’. Il prelievo sanguigno avrebbe rivelato la presenza di due popolazioni distinte di globuli rossi nel campione analizzato. Segno che Vinokourov, prima della gara, avrebbe fatto ricorso a una trasfusione con sangue di un donatore compatibile. Le analisi sono state effettuate dal laboratorio parigino di Chãtenay-Malabry. (Repubblica)

Non mi è mai piaciuto il ciclismo, tanta inutile fatica sui pedali solo per andare da un punto A ad un punto B, prendi la macchina e ci arrivi prima e più comodo, e se piove non ti bagni.

Negli ultimi anni poi il doping ha disintegrato ogni attrattiva che questo sport avrebbe potuto suscitarmi. A questo punto, per risollevare la situazione/immagine del ciclismo, propongo di apportare leggere modifiche al regolamento.

La prima proposta parte dalla certezza che TUTTI i ciclisti si dopino. Come faccio ad affermarlo, semplice, con il paradosso del sorite rivisitato:

Chi vince (Vinokourov ) lo fa grazie al doping e il doping aumenta considerevolmente le tue prestazioni.
Un eventuale ciclista non dopato (il secondo in ordine di arrivo) non può che arrivare con un pesante ritardo dal primo. Questo non succede mai e quindi anche il secondo ciclista è dopato (ma non abbastanza). Ripetere il ragionamento con il secondo e terzo ciclista, poi con il terzo e quarto e così via fino all’ultimo.

Adesso che siete convinti di questo fatto sarete in pieno accordo con me che l’unica soluzione possibile sia quella di liberalizzare il doping. Se poi obiettate che il doping è pericoloso e fa ammalare le persone potrei dirvi la stessa cosa di chi lavora in miniera tra polvere ed esplosioni, quindi critica respinta.

La seconda idea, alternativa o complementare alla prima, questione di gusti, è di fornire ai ciclisti un motore (l’ideale sarebbe alimentato ad urina per evitare dispendiosi pit stop per il pieno), motore da applicare alla bicicletta così i nostri sportivi preferiti potrebbero correre più a lungo e più velocemente. Si riuscirebbe così ad organizzare gare come il Giro d’Europa con prima tappa “Lisbona – Mosca” o il Tour du Monde con tappe del tipo “New York – Buenos Aires” o “Nouva Delhi – Tokyo” passando in vetta all’Everest.

Che ne pensate?

Approfondimenti e notiziole gustose:
Doping al Tour de France, le tv tedesche sospendono le trasmissioni
Tour de France – Momenti di crisi
Tour de France – Doping

(immagine in testa al post rainews24)

Forse ti possono interessare anche questi (ne dubito fortemente ma tant'è):

2 Risposte »


da vicino

  1. gloutchov

    Un motore ad urina? Mmmh, se riescono a costruirlo, lo voglio montare anche sulla mia auto. Il problema è che, con la combustione, dallo scarico dell’auto (e/o bicicletta) esca un insopportabile odore di piscio… eh..eh..

    Però, adesso che ci penso, con il motore ad urina, non credi che i diuretici entrerebbero nella fascia delle sostanze dopanti??? :D

  2. VDM

    Io ti prenderei sul serio, nel senso che si potrebbe immaginare, senza troppi moralismi, una categoria “libera” dove ti puoi dopare, attaccare protesi in ogni dove, ecc.; e una categoria derivata dalla serie, dove devi mantenere caratteristiche fisiologico-meccaniche equivalenti all’essere umano. Un po’ come MotoGP vs. SuperBike.

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