la “grande” bolla speculativa dei servizi di social bookmarking
Wednesday, May 14th, 2008In tutte le guide del tipo “come fare ad avere lo stesso traffico di un sito porno nel tuo blog di ricamo&cucito in 10 passi“, uno di questi 10 passi è sempre: go social (vai sociale per dirla come tutti noi si mangia).
Forse quanto sto per dire stupirà l’assiduo lettore di dat: dat possiede e mantiene un blog serioso (che non citeremo) che veicola tra i 10.000 e i 20.000 visitatori al mese (e dico visitatori, non pagine viste). dat ovviamente segue con diligenza le 10 regole (indipendentemente da quali siano queste 10 regole). dat dopo mesi si è accordo di un fatto strano.
Lo strano è che se si incrociano i dati di traffico con i punteggi ottenuti dalle notizie sui vari siti di social bookmarking (oknotizie, diggita, upnews, kipapa, la vicina pettegola, …) si nota una certa discrepanza, almeno io la noto. In sunto, gli utenti sempre più spesso e forse volentieri votano una notizia solamente sulla base del titolo o sulla fiducia nei confronti dell’utente segnalatore. Questo lo si vede dai dati. Non ho voglia di rifare i conti, se hai un sito butta un occhio ai log. La forbice non è troppo ampia ma comunque presente. Altro dettaglio: il fenomeno è circoscritto alle notizie che non finiscono in prima pagina (cioè tra le notizie “top“), o forse, è solo mascherato dai volumi di traffico gonfiati.
Effettivamente, nel caso di “prima pagina”, il numero di visitatori aumenta a dismisura rispetto ai voti. Starsene per un po’ in copertina di oknotizie significa essere investiti da un tir di visitatori (ai miei tempi si diceva to be slashdotted, se ci volete provare ricordatevi di inserire nel titolo la parola chiave TETTE).
Formalizzando e generalizzando quindi la legge empirica di dat sui social siti:
Se la notizia non va in prima pagina riceve meno visitatori dei voti che ottiene.
Se la notizia va in prima pagina riceve più visitatori dei voti che riceve.
(la dimostrazione è banale e viene lasciata come esercizio per lo studente)
Adesso che appare più o meno chiaro, o almeno credibile, questo fenomeno; due cose bisogna fare, in mutua esclusione:
- andare sul web e cambiare tutte le guide del tipo “come fare ad avere lo stesso traffico di un sito porno nel tuo blog di ricamo&cucito in 10 passi” per segnalare il fatto;
- ripensare i sistemi di social bookmarking in modo che permettano di votare dopo la visualizzazione della notizia (si noti: visualizzazione, per la lettura comunque non v’è certezza).
Si badi bene che non sto negando l’utilità di “andare sociali”, anzi, è l’anima del web 2.0. C’è pure chi si diverte a fare le statistiche su-chi-l’ha-più-lungo tra i siti di segnalazione notizie. Dico semplicemente che, se vogliamo raggiungere un mondo perfetto, tipo quello che si vedeva nelle pubblicità della Mulino Bianco©, coi campi di grano e la gente in bicicletta, dovremmo impegnarci a far votare le notizie dopo, e non prima, la lettura (anche sommaria).
A questo proposito sarei pruriginosamente curioso di scoprire se il fenomeno è limitato ai blog di dat oppure è presente anche nei blog di quelle quattro persone che ancora leggo. A gervystar manco lo chiedo che tanto non si ricorda neanche di avere un blog.