mia madre mi diceva sempre “ti vorrebbe di lavorare in miniera”
il December 7th, 2007 da datMa che bella paternale, sono stupito.
alcune precisazioni, che sta tipa mi pare che non sia mai stata un metalmeccanico:
- “davanti a una macchina per 8 ore“
giustappunto i metalmeccanici, quantomeno quelli della mia regione, non lavorano 8 ore, ne lavorano 7 e mezza; questo non toglie però che ne vengano retribuite lo stesso 8 (chiedi a qualsiasi dipendente di una agenzia interinale e te lo puo’ confermare); - “davanti a una macchina per 8 ore“
la sai un’altra cosa? un metalmeccanico quando fa straordinario questo gli viene retribuito come da contratto, con tanto di incremento. Sai cosa succede quando una segretaria di agenzia interinale fa straordinario? niente, lavora gratis. bello nevvero? - “che forse c’ha una famiglia alle spalle che manco tira avanti con 1200 euro al mese“
è risaputo infatti che un borsista non ha famiglia, lasciamo perdere che è meglio; - “prendersela con una politica sbagliata dei salari e delle retribuzioni“
anche, ma non solo, me la prendo pure con le caste (termine così in voga) che godono di irragionevoli benefici negati ad altri, e i metalmeccanici sono una di queste caste; - “ma la giusta punizione per te, sarebbe farsi anche solo 8 ore davanti a una pressa incandescente“
per te invece la giusta punizione sarebbe quella di avere un lavoro parimenti faticoso e pericoloso, ma non nel campo metalmeccanico cosicché, dopo 8 ore REALI di lavoro, ti sorgerà qualche dubbio sul fatto che il tuo stipendio sia inspiegabilmente inferiore, pur lavorando di più.
Mi preme sviluppare per esteso i concetti al punto 4 per non lasciare adito a dubbi. Dunque, il lavoro faticoso è, per sua natura, be’ faticoso. Potremmo stare qui ore a disquisire su quale lavoro sia il più faticoso, senza peraltro giungere ad una soluzione. Ti posso comunque assicurare, dopo aver fatto il bracciante agricolo, perché io ho fatto il bracciante agricolo!, ti posso assicurare, dicevamo, che anche se non c’erano presse incandescenti la sera la stanchezza non era poca. E che dire di lavori come il falegname, lo scaricatore di porto o il boscaiolo, tutti lavori meno faticosi del metalmeccanico? Metalmeccanico che, tra parentesi, spesso passa la giornata a schiacciare un tasto su una pressa automatica. Si badi poi che chi lavora nel campo metalmeccanico non è solo l’operaio di fabbrica, infatti una segretaria assunta in azienda metalmeccanica ha un livello retributivo superiore ad una segretaria, con le stesse mansioni, assunta in un’azienda di legnami. Questo ti pare giusto? No, dimmi, ti sembra corretto? Io per una cosa del genere mi incazzo come una belva e finché tutti gli altri lavori pesanti e faticosi come quello metalmeccanico non saranno equiparati tra loro, i metalmeccanici che protestano per il loro stipendio non li digerirò (quel “tra i parigrado” aveva questo significato, ma a quanto pare hai preferito ignorarlo, vero?).
Ti racconto un aneddoto. Ho un amico che lavora in fabbrica, lui non ha fatto l’università, dopo le superiori è andato a lavorare in una azienda metalmeccanica. Lavoro pesante? A sentire lui non proprio, l’unico fastidio è il turno di notte ogni 3 settimane, ma quello dopotutto lo fanno anche le infermiere, e poi ti pagano di più le ore notturne e ne era contento. Quando gli ho detto che mi avevano offerto un lavoro da programmatore informatico a 5 euro l’ora mi ha riso in faccia dicendo che lui, per quei soldi, non lo prende neanche in considerazione un lavoro. Lunga vita ai metalmeccanici!
Poi, se vogliamo continuare a diffondere lo stereotipo del povero operaio sottopagato, cavallo di battaglia di tutti i giornalisti, facciamolo pure, che qualche copia in più magari si riesce a vendere.
Ultima cosa; devo anzichenò complimentarmi con te per la scelta del tumblr per far valere le tue opinioni, cosicché non si possa commentare la tua risposta, chapeaux, questa si che è classe.
Fonti:
il tutto è limitato alle conoscenze dei miei informatori, conoscenze che chiaramente non escono dall’ambito regionale. Le mie informazioni vengono comunque da fonte certa, da un dipendente di agenzia interinale (stipendio 990€, straordinari non pagati) che passa la vita a trovare lavoro a questi operai (stipendio, contando turni notturni, non meno di 1.200€, se hai figlio a carico ho visto assegni di 1.600€)
Non ho letto tutto il tuo post perché un paio di righe al volo mi hanno dato l’idea di quanto sia sciocco. Solo due cose: mio padre è stato un metalmeccanico e con 3 figli a carico – a cui ha garantito un’istruzione universitaria e di borse e assegni di ricerca sappiano parecchio, fidati – e non ha mai preso più di 1 milione e novecentomila lire al mese e ora si trova con una pensione inferiore a 1000 € e un’affezione respiratoria dovuta al lavoro che però non gli consente di accedere alla pensione d’invalidità anche se l’invalidità c’è nei fatti, perchè all’epoca il suo lavoro non era considerato usurante. Diglielo che lui fa parte di una casta, ma prima fatti raccontare cosa sono stati i 38 anni in fabbrica. Parli dei braccianti agricoli, li brandisci contro quello che ti ho detto io, ma sei stato te a colpevolizzare una categoria di lavoratori, a trattarli come privilegiati che usurpano i diritti di altri, non io. Io rispetto il metalmeccanico, il ricercatore e il bracciante agricolo allo stesso modo.
Dunque, io so di cosa parlo, tu evidentamente no, ma questo non ti assolve mio caro, perché a volte basta solo il buon senso ad evitare di scrivere puttante.
Ignori poi tutta la storia del sindacato italiano e tralasci il fatto che se “i pari grado” a cui tu tanto tieni non ricevono lo stesso trattamente economico non è colpa dei metalmeccanici, ma di sindacalisti, governi, e di chiunque non si sia speso in questo senso.
Ho detto due? In realtà c’è anche una terza cosa: io non contrappongo borsisti e ricercatori perché “la guerra tra poveri” serve solo a creare divisioni inutili; e infine una quarta: il mio blog non si occupa di attualità, di politica, di economia e di stronzate, quindi non avevi “diritto di asilo” sulle mie pagine in nessun caso, soprattutto nell’ultimo. Ma magari faccio un’eccezione va, se ci tieni
Sono d’accordo con te.
Ma del resto i sindacati da noi sono bravissimi a fare due cose: difendere privilegi ingiustamente acquisiti e fare politica…
@seia
Poverina la mia “figlia di metalmeccanico che ha la bua”. Ma che ti credi di essere l’unica? Illusa, e comincio a non sopportare più queste difese ad oltranza solo ed esclusivamente dei proprio interessi. So perfettamente che se non avessi parlato di metalmeccanici non ti saresti scandalizzata.
Tralasciando il faceto devo annotare come, evidentemente, in Italia vi sia una certa difficoltà ad afferrare le provocazioni in quanto tali. Ma ti pare che possa andare a stendere con la macchina i metalmeccanici che protestano? Semplicemente sottolineavo come i metalmeccanici siano l’ultima categoria, tra i lavoratori in fabbrica, a doversi lamentare o, se preferisci, quelli che si possono lamentare meno rispetto agli altri. Questo non per generare una guerra tra poveri, ma con l’evidente scopo di attirare l’attenzione su chi se la passa ancora peggio di loro (e non sono sicuramente i ricercatori, fidati).
E comunque non ho letto tutto il tuo commento perché un paio di righe al volo mi hanno dato l’idea di quanto sia sciocco.
@Milo
concordo, io i sindacati per categoria li abolirei proprio, al loro posto un bel monosindacato, o meglio, un ente di controllo del giusto lavoro e giusta retribuzione per tutti i lavoratori (lavavetri ai semafori e prostitute inclusi)
Dat: poverina lo dici a tua sorella, grazie, anche illusa va, sebbene m’infastidisca meno
E mi pareva che il mio discorso sul rispetto verso i lavori tutti potesse evitare l’osservazione – che mi aspettavo da parte tua – sul fatto che sarei intervenuta solo per miei interessi personali. Non è così, tanto che ti ho citato mio padre solo per confutare quello che avevi scritto tu, circa retribuzione e condizioni lavorative.
Se tu avessi scritto un post come il precedente, chessò, contro lavavetri e prostitute, mi sarebbe andato il sangue al cervello lo stesso. E non perché non colga la provocazione – pensi che mi possa venire in mente che tu davvero stireresti qualcuno? – ma perché non è così che si affrontano le questioni. E’ che per sottolineare il problema della retribuzione dei borsisti non si può colpevolizzare altre categorie di lavoratori, soprattutto perché mica te la sei presa con i giornalisti rai, con gli amministratori locali e i dipendenti della pubblica amministrazione, con avvocati e notai – anche se non sono dipendenti nella maggior parte dei casi-, ma ti sei scagliato contro degli operai che hanno lottato per ottenre quelli che tu chiami privilegi, mentre sono solo diritti e non devono sentirsi in colpa solo perché altri non li hanno, né devono smettere di lottare per migliorare la loro condizione.
E prima che tu mi affibbi posizioni che non ho preso: io credo che quei diritti spettino anche ai borsisti, ai precari, ai lavavetri, indipendentemente dai metalmeccanici che sono stati in grado di organizzarsi e fare pressione politica.
Ecco la voce di uno che metalmeccanico lo è stato!
“Impiegato tecnico di V livello” per la precisazione e sul mio biglietto da visita c’era l’altisonante titolo di “HPC/HA Specialist”.
La mansione? Capo sviluppatore di tutta la parte software e sistemistica della divisione High Performance Computing di una grossa azienda multinazionale con sede in Friuli.
In sintesi quello che dovevo fare era sviluppare i nuovi sistemi di calcolo, ed occuparmi della manutenzione di quelli esistenti (tra cui il secondo cluster di calcolo nazionale, robetta da 800K euro). Prima di licenziarmi ho passato molte nottate insonni a causa di quei macchinari che essendo molto all’avanguardia utilizzavano tecnologie nuove e poco testate e che spesso creavano dei problemi. Insomma, non un lavoretto da poco.
Veniamo alla parte succosa: la retribuzione. Ben €1088 netti al mese, con tredicesima (e 130KM al giorno in macchina e non in autostrada). Gli straordinari non erano previsti e quindi anche quando ne facevo non mi venivano pagati.
Nella stessa azienda c’erano anche degli operai metalmeccanici il cui lavoro consiste prevalentemente nell’assemblare componenti elettroniche, pulirle, trattarle con vernici antistatiche e cose simili, non certo il dover stare davanti a delle presse incandescenti. La loro retribuzione netta di base per una persona con anzianità equivalente alla mia è di circa €1000 netti al mese. Con la differenza che loro hanno la quattordicesima, che a loro gli straordinari li pagano se c’è bisogno che li facciano e che loro quando alle cinque se ne vanno a casa possono scordarsi del lavoro perché non hanno responsabilità.
Chi sta peggio, l’impiegato o il povero operaio?
@Gervystar
stanno male tutti e due, questo è chiaro, ed è altrettanto chiaro che a certe persone fa più comodo schierarsi a spada tratta sempre e solo dalla parte degli operai (che io una manifestazione da 100.000 persone per le segretarie non me la ricordo). sarà che sono più numerosi? o semplicemente più malleabili in cabina elettorale …
poi quello che dici è vero, se fai un lavoro di concetto rischi di lavorare subconsciamente anche 15 ore al giorno
e che cazzo, adesso esplodo..
non me ne frega niente se i metalmeccanici, falegnami, disossatori del cazzo fanno lavori faticosi
PROBLEMI LORO
ho studiato per 21 anni, ho una laurea alle spalle e in tutti i lavori che ho trovato non mi hanno mai pagata più di 400 euro al mese, per 40 ore settimanali.
devo vivere a casa mia, fare 2/3 lavori, usare la macchina dei miei (chiedendo spesso i soldi per la benzina) e vedere QUEI RINCOGLIONITI DI OPERAI che non sanno nemmeno firmare in maniera leggibile girare con macchine modificate al prezzo di 15.000 euro e che hanno pure le mutande firmate..
e andate a fanculo tutti.. altro che macchine CNC, tirar su lavatrici vi vuole..
Riguardo l’ultimo commento (che è anche l’ultimo che leggo qui): CVD.
Io, peraltro, a questa la manderei nelle miniere di zolfo ché mi pare che la laurea non le sia servita molto ad emanciparsi mentalmente e umanamente.
Saluti
@DAT:
Sui punti 1 e 2 sorvolo per decenza: faccio il consulente del lavoro, sarebbe come sparare sulla croce rossa. Sarebbe proprio impari: come minimo ci sono quattro/cinque cose da rivedere. Ma come minimo, eh?
Sul punto 3 non metto bocca: questioni personali.
Sul punto 4: riprendo quanto detto circa i punti 1 e 2. Se la legge 300/70 è ancora oggi in essere ed applicabile a tutti – e dico tutti – i lavoratori, questo si deve maggiormente ai metalmeccanici. Se le mamme degli attuali trentenni hanno goduto dei benefici per la maternità, idem. Abbiamo veramente le idee confuse. Altro che caste.
Sul punto 5: su che base affermi questo? Hai per caso, sotto mano, le retribuzioni contrattuali delle altre categorie? Perchè altrimenti è aria fritta. E – te lo garantisco, visto che io le ho – è aria fritta.
Ho l’impressione che le tue fonti siano alquanto limitate. Perdonami se sono così schietto, ma un mucchio di corbellerie qualunquiste – così, tutte insieme – non l’ho proprio mai visto. Non ci si può basare, nell’affrontare un tema di questa rilevanza, sullo stipendio percepito dall’amica-di-mio-cugino-che-fa-la-segretaria, nè sul sentito dire. Tanto per cominciare, sul sito del CNEL ci sono gli archivi dei CCNL. Li prendi, dai un’occhiata sia alla parte economica che normativa e poi ne riparliamo. Altrimenti è normale che ti tiri appresso le incazzature di chi legge.
Te lo dico con affetto, perchè è facile infilarsi in un cul-de-sac…
Sai qual è il vero problema? E’ l’impatto mediatico. Oggi passa l’idea che lo sciopero – per un CCNL scaduto da 3 anni – sia un disagio per gli altri, non una giusta rivendicazione di chi subisce. Ma questo è un altro discorso.
@Studiata e squattrinata:
PROBLEMI TUOI (se vale per gli altri, vale anche per te).
Ah no… tu hai studiato 21 anni.
Ok, facciamo due conti: 5 di elementari, 3 di medie, 5 di superiori, 4 di università (5 se Medicina).
Totale: 17 (e sono buono: ho contato le elementari)
Gli altri 4?
Abbiamo fatto un paio di master, come minimo?
O una seconda laurea?
Io credo che tu, di anni, per fare l’università ce ne abbia messi 10.
Tra l’altro: hai studiato così bene che dovresti conoscere il termine “classismo”. Tu ne fai parte, purtroppo.
@studiata e squattrinata
il problema è che se scendi in piazza tu non ti fila nessuno. non ti filano i giornalisti (perché tu non hai una malattia strappalacrime da mettere in piazza ogni volta che si parla di lavoro, sia essa asma, cancro o altro e vedi dai commenti a questo post che una malattia salta sempre fuori), non ti filano i sindacati (sinda chi?), ne i politici (loro devono tenere buoni milioni di operai (metti mai che cada il governo i voti servono sempre).
potrei dirti che, da laureata, potresti sempre andare a fare l’operaio, pero’ so che se offri un lavoro che anche uno stupido puo’ fare, solo uno stupido lo vorrà fare; e qui non parlo di chi è oggi un ex operaio siderurgico di 50 anni che nella vita non ha avuto occasioni e si è dovuto accontentare (massimo rispetto per chi ha sofferto veramente nella vita), parlo di quei 18enni che OGGI hanno la 3° media (se persino il padre di seia ha mandato all’università 3 figli non è pensabile che una persona a noi contemporanea non sia riuscita a finire le superiori) persone che da giovani hanno preferito giocare a pallone invece che passare le giornate a studiare e si ritrovano adulti senza poter aspirare a niente più che all’operaio, e gli va anche bene perché i contratti sono molto piu’ alti che in tante altre categorie pero’ si lamentano, si lamentano sempre, non riescono a pagare il nuovo cellurare da 489€, non stanno dietro alla rata del peugeot ribassato, non possono permettersi i vestiti alla moda, poverini (e questo mi fa incazzare, lamentarsi sempre e comunque e solo perché te lo dice il sindacato, ma non hai un cervello tuo?)
e ne ho pure per quelle famiglie di operai con la moglie casalinga (cioè nullafacente dalla mattina alla sera e non venitemi a dire che fare la casalinga sia una lavoro, per piacere, mia mamma ha tirato su 3 figli lavorando tutta la vita), dico, se uno stipendio non ti basta a tirare avanti vedrai che con due le cose miglioreranno (di badanti rumene c’è sempre bisogno, e non è obbligatorio che siano rumene, possono anche essere italiane)
adesso chiudo i commenti che non posso perdere ulteriore tempo con i soliti italiani col cervello fermo agli anni 70 incapaci di vedere il cambiamento nella società e pronti ad aggredire chiunque non la pensi come loro (spero non mi mettano una pacco bomba sotto casa va)
saluti
@seia
spero vivamente che, nemmeno per sbaglio, tu possa ripassare di qua, ritieniti pure persona sgradita
@InvernoMuto
una precisazione doverosa, come espressamente indicato io mi riferivo alla situazione limitatamente alla mia regione (Friuli), se non conosci come stanno le cose qui da noi è inutile che rispondi, io non mi interesso del resto dell’Italia che in gran parte considero territorio africano e di sicuro non uno stato civile